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Terra Insieme

“Terra Insieme” stava nascendo all’inizio del 2013, dall'incontro di Fausto Filippini (cooperazione, sindacato), con Paolo Beneventi (educazione, multimedialità) e altri, intorno a un progetto che, pur proiettato globalmente e internazionalmente, faceva perno sulla realtà locale di Urago d'Oglio (Brescia, Italia) e sulla storia della Cooperativa Lavoratori Uniti., da poco confluita in Coop Vicinato Lombardia, e nei cui locali la nascente associazione aveva situato la sua base.

Poi ci fu la morte improvvisa di Fausto, nel gennaio 2013.

Le attività del gruppo sono variamente proseguite fino a metà 2014, quando Coop Vicinato ha lasciato la sede di Urago.

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Nel frattempo, altri incontri e collaborazioni, locali e globali, tra professionalità di diversa provenienza, sollecitavano la nascita di un gruppo che si potesse organizzare in modo da superare certe difficiltà quotidiane contro cui tutti ci scontriamo, nel momento in cui le attività in rete devono per lo più appoggiarsi su social network e piattaforme commerciali, che non sempe si incontrano con le nostre esigenze,

Abbiamo pensato di rilanciare Terra Insieme!

La scommessa è di far coesistere un progetto culturale di ampio respiro, interdisciplinare e collaborativo, con la possibilità da parte di alcuni partecipanti di svolgere all’interno di questo progetto la propria attività lavorativa, senza che le due anime, culturale e “commerciale”, entrino in contrasto.

La scommessa è costruire un soggetto che si ponga come un fulcro attorno a cui tanti altri progetti possano operare e agire, in sinergia e collaborazione diretta, ma anche eventualmente a distanza, semplicemente comunicando e facendo rete, con arricchimento reciproco, senza isolarsi in un soliloquio autoreferenziale, o temere di farsi l’un l’altro “concorrenza”.

Nel mondo di oggi, che pure è organizzato per intercettare capillarmente i desideri di tutti per vendere ogni cosa, ci sono bisogni culturali e sociali a cui nessuno in realtà dà una risposta. Il mercato si rivolge ai singoli o a gruppi fittizi, organizzati quasi soltanto intorno al consumo di qualcosa, e le forme di aggregazione vecchie e nuove, dall’associazionismo tradizionale ai social network, faticano a sviluppare le proprie potenzialità in direzioni non convenzionali, soffocate dal marketing imperante.

Forse può servire un progetto imperniato sui linguaggi universali, l’esperienza e il pensiero condivisi, che lavori soprattutto con i bambini del mondo, non solo per trasmettere, ma per riorganizzare insieme con loro la conoscenza. Può servire partire da esperienze e relazioni vere e concrete tra persone, che si associano per fare insieme.

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