Libri - Books: Technology
Technology and the New Generation of Active Citizens: Emerging Research and Opportunities, 2018
“Il lavoro di Paolo Beneventi offre una riflessione allargata sulle tecnologie dell'informazione e della comunicazione per un loro uso attivo da parte di cittadini e cittadini digitali intenzionati a sfruttare le opportunità offerte dall'evoluzione tecnologica e a farlo in modo critico e consapevole. (…) un punto di riferimento importante per chi non ha rinunciato a vivere il tempo tecnologico e digitale presente con spirito critico e senza cadere nella trappola che contrappone tecnofili a tecnofobi, tecnopessimisti a tecno-ottimisti.
Come usare il computer con i bambini e i ragazzi, 1999
"Con l’attenzione che l’uomo di teatro sa avere, Paolo Beneventi ripercorre le sue esperienze con i piccoli, e intanto traccia una strada. Alla fine il computer smette di essere un oggetto di studio per diventare semplice strumento, tastiera e mouse non sembrano così diversi da carta, forbici, colla e colori, e la paura tecnologica sparisce".Mimmo Varone, “BresciaOggi”, 2.7.99.
Il libro mescola l’approccio teorico all’indicazione pratica su come fare in proprio almeno un pezzetto di quella produzione multimediale così esigua e in difficoltà nel proporsi come strumento didattico". In “Media”, supplemento a “L’Unità”, 19.4.99
"Con il computer si può. Essere creativi, giocare con le immagini, fare un libro o un cartone animato. Basta un vecchio pc e i software giusti, non serve correre a comprare le novità". In "Sorrisi e canzoni TV", 23.5.99
"Paolo Beneventi analizza le capacità aggregative del computer nella scuola, con il suo proporre una 'didattica del fare' da affiancare alla tradizionale 'didattica dello spiegare'. (...) Il linguaggio è semplice e accattivante, termini e situazioni anche complesse vengono esemplificate in modo spesso giocoso, senza dare niente per scontato. Perché questo libro parla di persone che usano il computer. Prima di persone, e poi di computer". In “Mondo Erre” n.7, ago-set 99
"Beneventi crede nella possibilità di imparare divertendosi e crede nelle potenzialità dei computer in campo educativo: una macchina con cui sperimentare e creare, una macchina con cui apprendere. Apprendere non significa imparare a memoria decine di nozioni, dati, fatti. Apprendere significa entrare in uno spazio creativo in cui quello che si fa ha un senso. E' proprio questa sensatezza che lo fa diventare piacevole (anche quando è faticoso). Morena Terraschi, “Altrascuola” rivista on line, set. 2002
Adottato come testo d'esame nel corso istituzionale di Tecnologie dell'educazione e dell'apprendimento all'Università 3 di Roma, tenuto dal professor Roberto Maragliano, anno accademico 1999-2000.,